L’Italia è proprio un paese di merda.
Da una parte si cerca di assegnare le frequenze del WiMax ai soliti operatori di telefonia, nell’interesse esclusivo delle loro tasche, in modo che posano rallentarne la diffusione e continuare a vendere (dis)servizi GSM e ADSL (per chi gli arriva).
Dall’altra si studiano leggi per impedire che la gente possa condividere le proprie idee tranquillamente sul web, con il vergognoso unico scopo di fermare il (peraltro discutibile) BeppeGrillo, che il governo pensa essere il motore della incipiente rivoluzione di cui invece il governo stesso è artefice (destra, sinistra, centro… ma esiste una differenza?).
Nel frattempo il debito pubblico aumenta, la vita rincara ma si continua a dire che l’inflazione è scesa e stiamo tutti bene (e forse è vero, beata ignoranza di Voattri che fate il mutuo per comprarvi il Cayenne).
Nel 2007 siamo passati dallo stato di “paese libero” a quello di “paese semilibero”, in una cazzo di classifica di qualche testata internazionale che non mi ricordo.
Chissà che belle sorprese ci rivelerà il 2008: diventeremo terzo mondo? e sarà un passo indietro o avanti, rispetto a ora? magari ci daranno gli OLPC…
Ogni tanto ho bisogno di sfogarmi un po’; lasciatemelo fare, finchè posso…
finchè possiamo …
é bello governare il paese e prendere stipendi esagerati per coprire una poltrona in parlamento, venissero a lavorare e campassero coi nostri stipendi.
Credo che ormai il nostro grado di libertà sia sotto il semi-libero.
[…] eth0 dailystefstm il mondo nuovo digitalhymn loredana lipperini shockdom visionidiblimunda uniferpi ulisse aeiouycostumesocieta tomezzoli salpetti gpessia maxcontri l’ermeneuta quarantotto casaizzo […]
Basta guardare a quello che non esiste negli altri paesi,ad esempio il classico contratto a progetto.All’estero non sanno nemmeno cosa sia,siamo troppo bravi a mettere la testa sotto come gli struzzi.L’unica cosa da fare è emigrare.
Ciao
Riccardo
Il problema, Ulisse, è che non sfoghi delle tue riflessioni, ma una serie di luoghi comuni, in parte assolutamente veritieri, in parte a dir poco imprecisi, senza un vero ragionamento o un filo logico.
Inutile dire che la tesi della legge contro Beppe Grillo è una *cagata pazzesca*: anche se le cose stessero come ha (legittimamente peraltro) insinuato Grillo (e già ci vuole un bello sforzo di immaginazione, per quanto quella proposta di legge fosse fatta _male_), lui potendo tranquillamente permettersi di registrarsi anche come testata giornalistica non sarebbe di certo tra le vittime!
(non dal 2007, ma almeno dal 2005…)
@buluca: il filo logico manca per ovvie ragioni: il mio è stato uno sfogo impulsivo in un momento di rabbia.
Quanto ai luoghi comuni, penso di esserne abbastanza esente, dato che non guardo per niente la tv ed ho smesso da più di un anno di leggere le stronzate di beppegrillo.
Giust’appunto quest’ultimo, potrbbr brnissimo registrarsi come testata giornalistica, ma la differenza è proprio lì! C’è un articolo, che non mi ricordo il numero e non ho voglia di cercare, che regola la diffamazione nelle testate giornalistiche, e fino ad ora il web era esente da tale articolo. Se il grillo si registrasse come testata giornalistica, le querele che prende quotidianamente per diffamazione andrebbero a cadere nel ramo del codice penale, anzichè civile, e questa è una bella differenza!
Comunque c’è di peggio, facciamo finta di niente.