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Nello scorso fine settimana sono stato ad AvetoInAria, una manifestazione di volo libero a Santo Stefano d’Aveto (che si pronuncia Àveto, non Avéto) insieme ai Bovi.
Il programma della manifestazione prevedeva l’inaugurazione di un decollo ed una gara di centro, oltre ad una cena tutti insieme in un ristorante lì vicino. Abbiamo fatto tutto 🙂

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La Sicilia è un posto fantastico! Bei luoghi, bella gente e ottima roba da mangiare!

Il contachilometri del Furbone ha calcolato circa 4000 km di viaggio, di cui solo la metà per andare e tornare indietro, il che significa che altri 2000 li abbiamo fatti girando un po’ tutte le strade della meravigliosa isola; da questo punto di vista non c’è stato il minimo problema, né per il motore, né per le soste notturne fuori campeggio, né tantomeno per la famigerata SaRc, che lontano dagli esodi è impegnativa ma percorribile.

Il giro che abbiamo fatto è stato pressappoco: Catania – trekking sull’Etna – Brucoli – Siracusa – Pantalica e Valle dll’Anapo – Cava Grande del Cassibile – Palazzolo Acreide (volo in parapendio) – Ragusa – Oasi di Vendicari – Riserva Naturale di Torre Salsa – Selinunte – Marsala – Trapani – Erice – Riserva Naturale dello Zingaro – Partinico (volo in parapendio) – Palermo – Nebrodi (Rocche del Crasto) – Catania. La doppia sosta a Catania è servita a poter cenare col mio nonnizio, ovvero il fratello di mio nonno.

La gente che abbiamo incontrato sulla via è sempre stata (fatta eccezione per le guide dei parchi archeologici) splendidamente accogliente ed aperta, chiunque abbia ricevuto un minimo di attenzione è sempre stato pronto a raccontare una storia, e chiunque si sia sentito chiedere aiuto si è sempre fatto non in quattro, ma in otto per aiutarci! Provare per credere, basta chiedere un’indicazione stradale per essere accompagnati fisicamente sul luogo!

Invece di dilungarmi in complimenti, però, voglio citare un lato negativo comune a quasi tutti i posti che ho visitato: lo sporco. Purtroppo pare che alcuni Siculi non provino lo stesso amore e rispetto che provo io per la loro terra, e vi abbandonano rifiuti ed immondizie 😦
È un vero peccato, anche perché si respira ovunque un desiderio di legalità, si percepisce la voglia di cambiare, di non rassegnarsi più… ma probabilmente basta una piccola percentuale di sudicioni (o di mafiosi) per rovinare l’atmosfera.

Una coccinella di buon augurio per il futuro 🙂

(clicca sulla foto per vedere tutta la galleria)

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Questa volta le meduse non c’entrano, si tratta solo di una contravvenzione, ma il bruciore è molto maggiore dell’altra volta. Procediamo con ordine.

Nella piazza dietro casa, dove sono solito parcheggiare, da un po’ di tempo a questa parte ha luogo il mercato del Sabato mattina; conseguentemente è stata spostata la pulizia stradale da Lunedì mattina al Sabato dopo il mercato, fino alle 16.

Lo scorso Sabato 6 Giugno, circa alle ore 16.15 e quindi dopo il mercato e la pulizia, ho tranquillamente parcheggiato il furgone nella piazza.
La domenica mattina sono stato svegliato da un certo trambusto proveniente dalla piazza stessa, ed ho scoperto che vi era ospitato l’arrivo di una gara ciclistica. Ovviamente sul parabrezza del mio furgone era presente un roseo verbale di contravvenzione.

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Proseguendo la nostra vacanza in Veneto, dopo la fine dell’affresco, siamo stati ospiti per un paio di giorni di Renzo e Monica, in una umida e clada cittadina vicino a Sesto al Reghena, per visitare un po’ di altri affreschi fatti da Vico in zona, nonchè una famosa festa dell’arigianato artistico nel paesino di Cison di Valmarino.
Mangiato benissimo dal “Titti” vicino all’altopiano del Cansiglio: fanno una ricotta memorabile!

Dopo aver visitato queste terre calde ed umide, e dopo una rapida escursione nella valle del Vajont (mi son venuti i brividi), siamo andati in Val Zoldana a trovare il gentilissimo Bruno De Pellegrin, abile frescante, pittore ed intarsiatore, che ci ha consigliato alcune belle passeggiate nelle Dolomiti e ci ha anche accompagnato nell’escursione Sòra ‘l Sàss, con tanto di piccola via ferrata.

Uno si immaginerebbe le valli alpine piene di taglialegna, fabbri, pastori… ecco: la Val Zoldana ha la peculiarità di essere piena di gelatai, o meglio, ne è piena in inverno, mentre in primavera ed estate questi abbandonano le famiglie per migrare in massa in Germania, dove il loro gelato è particolarmente apprezzato.
Effettivamente il gelato non è male, ed è curiosa l’abitudine di far pagare le “palline” di gelato anzichè il gelato intero; mi spiego meglio: non esiste il gelato da €1,50, ti prendi due o tre palline da 0.70€ l’una.
Anche in Val di Zoldo non è mancata la scorpacciata alla trattoria “L’Insonnia”, dove ti servono la polenta a badilate e non esiste menù: o mangi quel che ti portano, o rischi di farli incavolare!

In una gita su ruote abbiamo portato il Furbone a quota 2117, sul passo del Falzarego; scendendo nuovamente verso Zoldo Alto non ho potuto fare a meno di fermarmi per scattare questa foto:

Purtroppo al ritorno la già compromessa frizione del Furbone, che comunque ero in previsione sostituire a breve, ha causato la rottura del paraolio del cambio a circa 100 km da casa, dalle parti di Modena (deve essere una zona maledetta, per chi sa di cosa parlo…) costringendomi ad un doloroso, lento e rischioso rientro. Tutto bene alla fine, comunque.

Un po’ di immagini della vacanza sono in questa galleria.

post volante da Facen, frazione di Feltre (BL) dove siamo capitati quasi per caso, perchè la Cri frequenti uno stage di affresco tenuto dal Maestro Vico Calabrò.

L’ambiente è estremamente piacevole, la gente è cordiale e specialmente il gruppo di artisti radunati per lo stage è veramente speciale.
Appena arrivati abbiamo (anch’io) imparato la tecnica dello “strappo”, che consente mediante l’uso di garze e colle, di staccare un affresco dal muro per riportarlo su un’altro muro, su un pannello o su una tela. Pare che con questa tecnica siano praticati addirittura i furti degli affreschi: se vi dovesse capitare di vedere una garza semitrasparente incollata sopra ad un opera murale, avvertite il proprietario perchè non si sa mai… o magari prima avvertite me, che potrebbe essere opera mia 😀

Oggi ho fatto un’escursione montana per la prima volta in solitaria; niente di trascendentale, un giretto su sentieri molto simili a strade, ma alla fine, senza considerare un paio di fuori pista dovuti alla cattiva segnaletica, ridendo e scherzando (da solo!?!)  mi son ritrovato in vetta al Monte Avena, che da Facen sono 1050 metri di dislivello!

Strategica la vicinanza di Pedavena, sede della birreria che produce l’ottima birra omonima (comsigliata la Centenario) 😉

Le modifiche dell’ultimo momento fatte al Furbone stanno dimostrandosi medimente funzionali, anche se sicuramente migliorabili.

Ovviamente, come dice (o gufa?) Leonardo, piove quasi tutti i giorni, anche se magari solo per qualche minuto 😀

Finalmente ho completato la parte più impegnativa della trasformazione del mio Furbone, ovvero l’installazione del tetto a soffietto che avevo acquistato qualche mese fa.

Tetto a soffietto

qui il soffietto non è ancora fissato

Un ringraziamento al mio amico Alessandro che mi ha messo a disposizione la sua officina per fare la lavorazione, ad Eddy per le consulenze tecniche, a mio cugino Lapo ed a Vieri per avermi fornito alcuni materiali (in cambio di nulla), a Cristina, Leonardo ed i miei genitori per l’aiuto, la pazienza ed il supporto morale, a Daniele per avermi prestato il seghetto da carozzeria, al Giuliani per le varie staffettine che mi ha piegato, a tutti i ragazzi di jokeristi.it ed a tutti gli altri coinvolti che mi sono scordato di citare 🙂

Appena avrò anche le foto che ha scattato Leonardo aggiornerò la galleria apposita che ho allestito qui.

un sacco di cose fatte in questo fine settimana: venerdì pomeriggio, dopo aver stuccato e riverniciato alcune parti del tetto a soffietto che un giorno andrà sul Furbone, ho portato la Cri a fare un giro in canoa su Bilancino, sotto l’incombente minaccia di un brutto temporale. Tempo ideale, direi… infatti dopo venti minuti il noleggiatore della canoa ci ha richiamato indietro perchè c’era troppo vento (secondo lui). Almeno non ci ha fatto pagare la canoa.

Sabato mattina ho fatto una prova di Tai Chi (o Taiji, o tai qi o come cavolo vi pare, ci sono discordanze anche sulla pronuncia: taicì o taikì?). Disciplina sicuramente affascinante e molto più faticosa di quanto possa sembrare ad un primo sguardo, molto probabilmente approfondirò.

Nel pomeriggio sono andato a Vada a fare un po’ di meritato windsurf. Poco vento e rafficato all’inizio, ed è stato quello che mi ha fregato: appena si è schiarito il cielo ed il vento si è steso bene di Libeccio, verso le quattro e mezzo, avevo quasi finito le banane.
Uscita comunque proficua, sono finalmente riuscito a provare per bene la Razor da 89 litri (ed a crepargli già la prua, mannaggia la stanchezza…) ed a fare un paio di salti quasi interamente volontari!

Sulla spiaggia sono stato raggiunto dal simpaticissimo Matteo mouser Cappadonna, in vacanza per qualche giorno dalle parti di Rosignano, che inizialmente aveva scambiato il Lucano per me per via del piedone di Gnome disegnato sulla tavola…

Con mouser, Valentina (la sua ragazza) e la Cri (la mia) abbiamo avuto poi il piacere di passare una simpatica serata a Firenze, nonostante la pioggia e gli scarsi risultati nella ricerca di un ristorante($buono && $economico). Non ce ne sono quasi più, sono tutti “||”…

Purtroppo la mia fedelissima Fuji Finepix A303, dopo tanti anni di onorato servizio, mi ha abbandonato adducendo un terribile “focus error!” proprio mentre cercavo di fare una foto celebrativa con mouser; tutto quello che sono riuscito a fotografare è stato l’ammasso sfocato qui sopra… 😦

Ne abbiamo fatta una migliore col telefonino di mouser, quindi adesso avrà un motivo per postare sul suo blog anche fuori dal ciclo di rilasci di Gnome 😀

Lo ammetto, il titolo l’ho messo per dare soddisfazione ai non toscani che sono tanto appassionati di questa imprecazione 🙂

Le vacanze di quest’anno sono state un ritorno ai luoghi dell’infanzia sia per me che per la mia fiancèe: il Tombolo della Giannella, dove entrambi eravamo stati più di vent’anni fa.

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In questo week-end sono stato a fare un “giro d’affari”: sono andato a Legnano e a Como per prendere dei nuovi arrivi, degli oggetti che avevo acquistato, ed in più ci ho attaccato una piacevole escursione sul lago di Como.

Primo nuovo arrivo:

Mistral Razor appartenuta nientepopodimeno che a Mattia Pedrani (che, potevo comprare una tavola da un bischero qualunque, io? 😀 ), presa a Legnano dal simpaticissimo Valerio Pedrani, padre di Mattia. Sarà dura passare dal Bomber a questa, non vedo l’ora di provare!

Gita sul lago:

Pernottato il venerdì presso Faggeto Lario, nel “dente” centrale del lago di Como, in un comodo parcheggio panoramico con limite d’altezza a 2.20 m (ma a noi ci fa un baffo!), fresco, tranquillo e con una connessione wi-fi a scrocco sufficiente per controllare l’email 🙂
Il sabato proseguito il giro fino a Bellagio, traghetto per Varenna e poi su fino in alto lago, ritorno sull’altro lato.
Molto carina la strada vecchia dalla parte di Lecco, anche se a tratti un po’ stretta; un po’ troppo turistica la riva comasca, ma comunque gradevole.
Tornati a Como, via verso l’officina di Eddy per il…

Secondo nuovo arrivo:

Ebbene sì, mi son deciso! Ho preso il tetto a soffietto per il Furbone! So già che mi costerà un bel po’ di lavoro, però anche solo l’anteprima di vederlo legato sul furgone per il trasporto mi fa venire l’acquolina in bocca… 🙂
Per puro caso, da Eddy abbiamo incontrato Gordano e Tiziana (Gioy_80 e Cucciola sul forum dei jokeristi) ed alla fine siamo andati a mangiare una pizza tutti insieme.

Pernottamento presso il parcheggio del cimitero di Cernobbio (sono i posti più tranquilli, non c’è mai un’anima viva…) e poi ritorno a casa a velocità ridotta per via del “trasporto eccezionale” del tetto, legato attraverso gli sportelli ed il portellone posteriore.

Sono reduce, insieme a Pietro (nella foto), da una settimana di windsurf intensivo a Porto Liscia, in Sardegna.

Nonostante l’inizio della vacanza non promettesse granchè bene (ci hanno cambiato il traghetto ed il giorno prima di partire mia cognata ha avuto un bell’incidente in motorino), la settimana è filata liscia, anzi: Liscia 😉

Dalla mattina del Martedì, il giorno successivo al nostro arrivo, ha cominciato a soffiare un bel Ponente che ci ha poi accompagnato per tutta la settimana variando un po’ di intensità, ma sempre permettendoci di fare delle belle planate.

In pratica abbiamo usato tutto il range di vele che avevamo, dalla 6.3 il primo giorno fino alla 4.2 il Giovedì, ed ovviamente abbiamo fatto sempre il possibile per essere soprainvelati 🙂

Abbiamo conosciuto un simpatico genovese di nome Marino, che negli anni ottanta era un istruttore certificato Mistral, e che ci ha preso in simpatia ed è diventato il nostro personal trainer
Sarà stato il trainer, sarà stata la pratica reiterata, fatto sta che ho imparato finalmente a chiudere decentemente delle strambate quasi in planata 🙂

Per contro, Pietro ha finalmente risolto il problema di assetto che lo affliggeva da un po’, sostituendo le due strap di poppa con una sola.

Il “campeggio” è stato molto libero, nel senso che abbiamo dormito nel parcheggio davanti alla spiaggia, con un sistema abbastanza efficiente di cambio di assetto viaggio/sonno, consistente nel mettere le tavole e gli alberi sotto al furgone, le vele tra i sedili anteriori, i boma sul sedile del passeggero e dormendo in mezzo a tutta questa roba umida 😀