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Non so dire quanto sia realmente utile alla programmazione di un sito web o quanto invece sia solo una fighetteria, ma è veramente uno spettacolo!

Istruzioni: installare Firefox 11, aprire un sito web, premere CTRL+MAIUSCOLA+I e poi il tasto 3D in basso a destra. Sbavare. 🙂

Poffarbacco! Perdindirindina! Accidentaccio! (uso queste espressioni un po’ blande perchè ho già finito i mòccoli)

Grazie ad una discussione su #gnome-it fra pbor e mio cuggino Lapo, mi sono accorto che non ho mai rilasciato la versione 1.3 delle mie sempreverdi icone Foglie! E dire che le ho aggiornate più di un anno fa!

La principale novità di questo aggiornamento è il supporto per le “XDG folders”, con i glifi per la cartella “foto”, “musica”, “documenti” etc. etc.
In più nel tema c’è inclusa anche una cartella speciale per Sparkleshare, anche se non credo che attualmente ci sia verso di convincere il programma ad usarla senza andare a sostituirla brutalmente a mano nella cartella di sistema.

Come al solito il tema di base è quello di default di GNOME, la licenza è GPLv3 ed il file da scaricare è qui. Basta trascinarlo nel gestore dei temi per installarlo, ma potrebbe essere necessario rimuovere prima una versione precedente.

Scusate il ritardo, e se avete dei neuroni d’avanzo sentitevi liberi di mandarmeli 🙂

Si, sto cominciando a diventare veramente monotono, nei miei ultimi post scrivo solo di monociclo… mi piacerebbe scrivere del parapendio, ma ancora non c’è stato verso di volare.
Va be’, comincio col classico video e poi scrivo anche qualcosa di Software Libero, ok?

Veniamo al Software Libero: durante la convalescenza dall’influenza di due settimane fa, per ammazzare il tempo, ho rimesso mano a Blender ed ho modellato (indovina un po?) un monociclo!
Per renderizzarlo ho utilizzato l’ultima versione dell’ottimo LuxRender, che ad ogni release mi piace sempre di più.
Purtroppo non ho potuto utilizzare l’ultima versione di Blender, con la stupenda interfaccia nuova, proprio per via dell’esportatore di LuxRender, che nella migliore delle ipotesi mi dava qualche problemino.
Ecco i risultati:

Il progetto LuxRender è nato come riscrittura a codice aperto del renderizzatore Indigo, lo conoscevo già dai suoi albori ma quando l’avevo provato era ancora molto acerbo
Dopo un bel po’ che non facevo più 3D, mi ci è capitato di nuovo l’occhio sopra, ed ho rispolverato il vecchio modello della mia simil-Porsche per dargli una provata, questo il risultato:

Ho giocato un po’ a caso coi materiali, sembrano più colori da cassa di orologio che da autovettura, ma il rusultato in generale mi è parso molto soddisfacente.

Capace che ora mi metto di nuovo a modellare qualcosa 🙂

Da qualche giorno sto usando MeeGo sul Mini9.
Le applicazioni disponibili non sono moltissime ed il supporto hardware è scarsino, al confronto con distribuzioni più diffuse, ma bisogna ricordarsi che è una specie di prototipo sul quale i distributori costruiranno le loro versioni personalizzate.

L’interfaccia è molto semplice e funzionale, il poco spazio a disposizione è sfruttato molto bene e nel complesso si ha una buona impressione di fluidità.
Gli omini e gli animalini che infestano l’interfaccia sono simpaticissimi 🙂

Per far funzionare la scheda wi-fi bisogna fare alla vecchia maniera: compilarsi i driver a manina, ma con l’aiuto provvidenziale di Slaine è tutto molto semplice.

Probabilmente per adesso tornerò ad installare Ubuntu (per fare un giro anche sul loro nuovo tentativo di interfaccia per netbook), ma aspetterò con ansia l’uscita di una versione con le spalle larghe per tornare ad usare MeeGo. Oppure passerò direttamente a Gnome Shell, chi lo sa… 🙂

Nel frattempo, non ho saputo trattenermi dal fare questo:

Come al solito, ho aggiornato il mio Mini9 alla prossima versione di Ubuntu con un po’ di anticipo, per godermi almeno qualche bug.

Tra le innovazioni portate da Lucid al mio desktop, ce n’è una che ha una fastidiosa tendenza a far somigliare il mio sistema operativo ad un certo altro sistema operativo particolarmente di moda ultimamente, sistema operativo che ha probabilmente adottato tale soluzione per contrapporsi ad un altro sistema operativo (o quasi) particolarmente diffuso.

Mi si dice che sia solo questione di abitudine, che nel giro di poco non noterei la differenza, ma siccome non mi piace dovermi abituare ad una modifica puramente estetica (o anti-, dal mio punto di vista), senza peraltro avere un motivo valido per farlo, appena ho scoperto come fare sono corso ai ripari, ripristinando la condizione precedente.

Si sa, sono abitudinario

Per non rompere le uova nel paniere a chi ha investito tempo e risorse nel progettare questa modifica, mi limiterò a dare qualche misero indizio a chi volesse tornare alla precedente situazione:

C’è una chiave di gconf, riguardante Metacity, nella quale sarà sufficiente spostare i due punti dalla fine all’inizio per ottenere un risultato soddisfacente.

Approfitto di questo compleanno di Gandhi e del recente aggiornamento a Ubuntu Karmic Koala del mio Dell Mini9 per distribuire il wallpaper che ho fatto per gioco qualche giorno fa:

Trattasi di uno sfondo semitrasparente, si adatta al colore di sfondo selezionato nell’apposita casellina del pannello di impostazioni del background. Sta bene più o meno con qualsiasi colore, io personalmente lo trovo molto bello con un grigio scuro.

Disponibile per lo scaricamento in formato 4:3 ed in wide-screen, licenza CC-By-SA.

Karmic si sta rivelando una buona release, nonostante sia ancora in fase beta: sul Mini sembra molto più snella e reattiva della 9.04, si avvia in meno tempo ed esce dal suspend ad una velocità incredibile!
Vista la fase beta però, è sempre consigliabile aspettare la release ufficiale per effettuare l’aggiornamento, a meno che non si sappia esattamente a cosa si può andare in contro e come eventualmente levarne le gambe.

Il wallpaper si può usare lo stesso anche su Jaunty, o su qualunque altro sistema operativo che supporti gli sfondi trasparenti 😉

post volante da Facen, frazione di Feltre (BL) dove siamo capitati quasi per caso, perchè la Cri frequenti uno stage di affresco tenuto dal Maestro Vico Calabrò.

L’ambiente è estremamente piacevole, la gente è cordiale e specialmente il gruppo di artisti radunati per lo stage è veramente speciale.
Appena arrivati abbiamo (anch’io) imparato la tecnica dello “strappo”, che consente mediante l’uso di garze e colle, di staccare un affresco dal muro per riportarlo su un’altro muro, su un pannello o su una tela. Pare che con questa tecnica siano praticati addirittura i furti degli affreschi: se vi dovesse capitare di vedere una garza semitrasparente incollata sopra ad un opera murale, avvertite il proprietario perchè non si sa mai… o magari prima avvertite me, che potrebbe essere opera mia 😀

Oggi ho fatto un’escursione montana per la prima volta in solitaria; niente di trascendentale, un giretto su sentieri molto simili a strade, ma alla fine, senza considerare un paio di fuori pista dovuti alla cattiva segnaletica, ridendo e scherzando (da solo!?!)  mi son ritrovato in vetta al Monte Avena, che da Facen sono 1050 metri di dislivello!

Strategica la vicinanza di Pedavena, sede della birreria che produce l’ottima birra omonima (comsigliata la Centenario) 😉

Le modifiche dell’ultimo momento fatte al Furbone stanno dimostrandosi medimente funzionali, anche se sicuramente migliorabili.

Ovviamente, come dice (o gufa?) Leonardo, piove quasi tutti i giorni, anche se magari solo per qualche minuto 😀

coolirisHo scoperto adesso questo simpatico plugin per Firefox (e Safari e IE), senz’altro di molto effetto ma di dubbia utilità.
La cosa che mi colpisce è che un visualizzatore di immagini che è un plugin per Firefox, abbia una fluidità ed una responsività che i migliori visualizzatori standalone per Gnome si scordano. E senza effetti 3D!

Comunque sia: per chi lo vuole provare, la pagina relativa è qui.

A grande richiesta, un aggiornamento delle sempreverdi icone “Foglie”, quelle classiche, non quelle con le nervature (che comunque a me continuano a piacere):

click per scaricare il tema

click per scaricare il tema

Come al solito la base è costituita dal GNOME-icon-theme, che quindi deve essere installato (ma è difficile che non lo sia, su un qualsiasi desktop GNOME standard…).

Le icone sono in formato .png anche nella versione ad alta risoluzione, per poter usufruire dei nuovi effetti offerti da Inkscape come le maschere o la sfocatura, senza appesantire inutilmente la cpu costringendola a renderizzare il tutto in tempo reale.

La taglia 256×256 è stata disegnata con un accorgimento che, dove possibile, rende gradevole lo scalamento al 50% ed al 25%, quindi a 128×128 e 64×64 pixel.

Il file sorgente è incluso nel pacchetto del tema, nella cartella svg; il tutto è sotto licenza GPLv3.