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Dopo aver scoperto che è in sviluppo una versione con un nuovo motore di rendering, ETXreaL, mi è tornata voglia di giocare al glorioso Wolfenstein: Enemy Territory, che ora è anche GPL.

L’ultima volta che ci avevo giocato, il gioco faceva a cazzotti con ALSA, per cui se si voleva giocare in squadra con TeamSpeak, era necessario usare un certo escamotage di cui avevo già parlato.
Adesso che esiste Pulseaudio, il gioco fa a cazzotti con Pulseaudio 🙂 , ma la buona notizia è che si può usare lo stesso escamotage, seppure con una piccola modifica, vediamo come:

  • Scaricare lo script et-sdl-sound da qui, ed estrarlo nella cartella dove è installato Enemy Territory
  • Aprire lo script appena estratto con un qualsiasi editor di testo, cercare questo paragrafo:
    # SDL audio driver
    SDL_AUDIODRIVER="alsa"

    e sostituire alsa con pulse:

    # SDL audio driver
    SDL_AUDIODRIVER="pulse"
  • Salvare, rendere eseguibile lo script ed usarlo per lanciare il gioco
  • Sparare, sparare, sparare! 😀

Se si vuole spostare tramite Pulseaudio lo stream del gioco su un dispositivo diverso, è necessario poter cambiare applicazione senza chiudere il gioco; un trucco che ho scoperto a tal proposito è quello di lanciare il gioco in modalità finestra ed aprire la console ( AltGr + ì , praticamente ~): in questo modo si riottiene il puntatore di sistema e si può cambiare applicazione, poi una volta spostato lo stream, si può rimettere il gioco a schermo intero.

Due dei migliori giochi di sempre mescolati in uno solo, e per di più multipiattaforma!
Non vedo l’ora che venga pubblicato!

È appena stato messo in vendita l’Humble Indie Bundle 2, correte a comprarlo!

Per chi non lo sapesse, l’HIB è un umile pacchetto composto da alcuni giochi multipiattaforma creati da piccole compagnie indipendenti, venduti tutti insieme ad un prezzo deciso dall’acquirente.

La prima volta che è stato fatto questo esperimento, a Maggio scorso, è stato raggiunto l’incasso di un milione di dollari, un quarto dei quali provenienti dalle tasche degli utenti Linux, che però totalizzavano in numero meno di un sesto del totale.
Se ne evince che i Pinguini sono stati i più generosi, con una media di circa 14$ a testa, seguiti dai Macachi con circa 10$ e quelle bucce dei Finestri con solo 7-8$ (fonte: articolo su wikileaks wikipedia).

Questa volta la tendenza sembra ancora più marcata, con i Pinguini sempre in testa con quasi 14$ ed i Finestri in coda con ancora meno dell’altra volta:

Ricordo infine che i giochi dell’Humble Indie Bundle non sono protetti col DRM, non hanno licenze a tempo, non necessitano di abbonamento… una volta comprati sono tuoi per sempre, li puoi installare su qualsiasi pc (linux, windows o mac: quando compri puoi scaricare tutte le versioni) e se li perdi, puoi sempre scaricarli di nuovo!

Bon, pubblicità fatta, torno a giocare 😉

p.s.: Ghera, vedi di tirare su la media ai Macachi 😉

Questa l’ho scoperta decisamente troppo tardi, vedrò di organizzarmi per il prossimo Natale 🙂

Un amico mi ha portato dalla Cina (o forse da Singapore) un bellissimo balocco: un mini elicotterino radiocomandato che sta sul palmo di una mano!

elicotterino

Il funzionamento di questo apparecchio è secondo me geniale:

  • i due rotori principali sono alimentati da due motori separati e girano in sensi opposti, eliminando la necessità di un’elica antirotazione in coda; il rotore inferiore è impernaito su un cannotto infilato sull’asse del rotore superiore
  • sopra al rotore superiore gira un bilanciere che, con un semplice leveraggio e grazie all’effetto giroscopico, ne regola automaticamente il flappeggio per stabilizzare il volo
  • l’imbardata è regolata dalla differenza delle velocità dei due rotori principali, modulabile da un controllo ed un trimmer sul telecomando
  • il beccheggio può essere forzato dall’azionamento, sempre tramite il telecomando, del rotore di coda (ad asse verticale), in modo da imprimere al velivolo una spinta in avanti o indietro

Il telecomando è ad infrarossi, è alimentato da sei pile stilo ed ha anche la funzione di ricaricare la batteria a polimeri di litio che si trova a bordo del velivolo. 85mAh di potenza garantiscono un’autonomia di volo di circa 10 minuti, e si ricaricano in circa altrettanto tempo.

Diciamo la verità: non è che si controlli veramente bene… ha una spiccata tendenza ad andare dove cavolo gli pare e per qualche motivo aerodinamico sembra particolarmente attratto dalle pareti; fortuna che è robusto! 😀

Tutto sommato lo considero un piccolo capolavoro, probabilmente a dieci anni avrei dato un braccio ed una gamba per avere un giocattolo del genere!

goolinux

Apprendo oggi da Slashdot l’esistenza di questo stupendo gioco e del suo recente porting su Linux, e non posso fare a meno di andare a scaricare la demo, disponibile sia in .deb che in tar.gz.

Il pacchetto .deb è compilato per architettura i386, molto probabilmente ci sarà il verso di farlo andare, ma dato che tra l’altro ho l’abitudine di tenere i giochi installati in una cartella nella home, ho scaricato il tar.gz ed è andato alla prima.

Com’era da aspettarsi, finito il primo livello, sono dovuto obbligatoriamente andare a comprarmi la versione completa, ma sono 20$ spesi bene. Che col cambio attuale sono meno di 16€.

Il gioco, oltre ad essere DRM-free come tengono a precisare gli autori, è tradotto in italiano, e le palline che emettono urletti che suonano un po’ come “gianmarco!” o “caterì!” sono spassosissime 😀

p.s.: Ghera, c’è anche per Mac 😉

Due giorni fa ho parlato della mia scoperta di Portal, gioco della Valve basato sul motore Source.

Manco a farlo apposta, ieri ho appreso la notizia che sembra che Valve voglia portare il motore Source ad OpenGL per farlo girare nativamente su sistemi GNU/Linux (e su Mac OSX)!

Ogni volta che mi interesso di qualcosa, si va sempre a finire su Linux! È una responsabilità! 😀

Arrivo un po’ tardi, lo so, ma ho da poco scoperto (e già finito) anch’io questo gioco meraviglioso della Valve che è Portal.

L’idea di un puzzle game in prima persona è già di per se intrigante, ma lo stravolgimento della fisica reso possibile dai “portali” lo rende veramente unico; in più la generale “rialssatezza” del gioco me lo ha reso particolarmente appetibile, dato che non sopporto di dover scappare continuamente dai vari mostri di turno. Io sono il tipo che in Enemy Territory resta vivo si e no tre secondi, per intenderci… carne da macello! 😀

La caratterizzazione di GlaDOS, la “voce” che accompagna per tutte le camere di “test”, e delle torrette automatizzate che prima sparano e poi chiedono “is anybody there?”, sono come minimo esilaranti 😀

Venendo al tecnico, Portal sotto Linux gira abbastanza bene, nonostante l’uso delle DirectX, grazie a Wine. È necessario comunque utilizzare alcuni paramteri per diminuire il dettaglio ed impedire l’uso di alcune features delle DX9 che wine ancora non supporta, ad esempio l’illuminazione dinamica (credo).
La riga di comando che, almeno sul mio sistema, sorte gli effetti migliori è questa:

wine hl2.exe -game portal -window -novid -dxlevel 82 -width 1024 -height 768

Nel caso il gioco sia un po’ scattoso, per renderlo più fluido diminuire il parametro -dxlevel fino ad 80 (che sta per DirectX 8.0).

Buon divertimento, ed abbiate cura del vostro Weighted Companion Cube!

È da poco uscita (finalmente) la versione stabile di FlightGear, un ottimo simulatore di volo
per Linux.
Trattandosi di un simulatore molto realistico e non di un gioco in cui sparare agli alieni, è abbastanza complicato da usare. I comandi, ad esempio, variano da aereo ad aereo, e per capire come funzionano la via migliore è fare riferimento al manuale …dell’aereo vero!
Il sito della comunità italiana di FlightGear fornisce alcune buone dritte per iniziare.

La versione di FlightGear nei repository di Ubuntu Gutsy è ancora la 0.9.10, ma fa comunque il suo lavoro.
Per installare il simulatore basta cercarlo in Synaptic, oppure il classico “sudo apt-get install flightgear”; per lanciarlo il comando è “fgfs”, che sta per “FlightGear Flight Simulator”, ma se si vuole rompersi poco le scatole a scegliere aeroporti e velivoli con i parametri nel terminale, si può installare anche il lanciatore grafico, fgrun.
Purtroppo fgrun non è nei repository, ma se ne può trovare una copia già pacchettizzata sul sito di Vicious Lime.

Nota per chi usa Pulseaudio: FlightGear andrà in crash, riportando il seguente errore:

fgfs: pcm_params.c:2351: sndrv_pcm_hw_params: Assertion `err >= 0′ failed.

invece di uccidere tutte le volte il server pulse, provate a creare nella home un file .openalrc contenente la stringa define devices ‘(esd)’.
Virgolette di WordPress permettendo, lo si può fare anche col semplice comando:

echo "define devices '(esd)' " > ~/.openalrc

Sembra che non sempre funzioni, ma tentar non nuoce.

~

Un altro simulatore, molto più semplice ed estremamente rilassante, è “CRRCsim“, che ha la particolarità di simulare il volo di aeromodelli veleggiatori telecomandati.
Purtroppo non è nei repository, per reperirlo si può andare su getdeb e scaricarsi il pacchetto bell’e pronto.

Anche questo simulatore non brilla per l’intuitività dell’interfaccia, ma basti sapere che è sufficiente premere ESC per far apparire il menu, e cliccando il centrale del mouse o premendo R si riparte con un nuovo lancio.
Tenete il puntatore del mouse vicino al centro della finestra, all’inizio del lancio! 😉

TeeWars è un gioco molto divertente che unisce una grafica fumettosa e tenerotta simile a quella di Worms, ad una dinamica di gioco degna di uno sparatutto come Enemy Territory.
Come in quest’ultimo, infatti, il movimento del personaggio (una tenera pallina dotata di mitragliatore, bazooka, sciabola etc.) viene controllato con i tasti, mentre il mirino viene orientato con il mouse; col tasto sinistro di fa fuoco con l’arma di turno, col destro si lancia l’arpione.

Il gioco è gratuito ed a sorgente aperto, ma distribuito sotto una curiosa licenza semi-chiusa che prevede la libera redistribuzione a patto che non avvengano modifiche.
A detta degli autori, questo è per consentire a chiunque di compilare una versione per la propria piattaforma e inviare eventuali patch, evitando però di far nascere numerosi fork ognuno con la sua piccola “caratteristica” diversa dall’originale.
Io sono propenso a credere che gli autori siano in buona fede, ma la loro licenza non garantisce che in futuro il codice non possa venire chiuso, portandosi dietro tutte le migliorie contribuite dalla comunità.
Forse una licenza libera con aggiunta una clausola di “non forking” darebbe più fiducia, ma non sono un avvocato e non so se sia possibile (o anche solo sensato…)

Il gioco è disponibile per tutti i Sistemi Operativi più diffusi, ed in più anche per windows 😀 , non necessita di installazione (basta decomprimere l’archivio) ed include anche un server per giocare, per esempio, nella rete dell’ufficio (ogni suggerimento ai colleghi è puramente casuale…).