La notte tra sabato e domenica l’ho passata, in compagnie di alcuni amici volatori, sulla vetta del monte Sumbra, con l’intenzione di scendere in volo la domenica mattina.

La squadra era composta da: Marco il Presidente, Roberta, Gabriele, Moreno ed ovviamente me.

La salita non è stata facilissima, 350 metri di dislivello da salire con circa 22 Kg di zaino sulle spalle (l’attrezzatura da volo più quella da bivacco), ma in circa un’ora e mezza ce l’abbiamo fatta.
Non soddisfatti, dopo aver piantato le tende siamo tornati giù al primo bosco raggiungibile a raccogliere un po’ di legna da ardere, con la quale ci siamo scaldati due volte.

La notte l’abbiamo passata guardando le stelle (cadenti e non, soprattutto Vega) e bevendo thè freddo (di marca Glen Grant), poi ci siamo rifugiati nell’accampamento che avevamo allestito: Marco e Moreno nelle rispettive due tende, io Gabriele e Roberta nella cuccia del cane (chihuahua) di quest’ultima, dove siamo riusciti ad entrare solo grazie all’aiuto dei fumi dell’alcol.

La mattina mi sono partorito fuori dalla tenda giusto in tempo per vedere l’alba, mentre per svegliare gli altri io e Marco abbiamo pensato bene di aspettare un’ora troppo tarda per l’alba ma ancora abbastanza presto per rompere le scatole 😀

Verso le 10 sono arrivati anche Massimone (il padre di Gabriele) e Mosè, venuti appositamente per fare il volo.
Purtroppo era già entrata un po’ di brezza di mare, quindi per il decollo ufficiale c’era un leggero vento da dietro, intervallato da deboli sbuffi di termica.
La mia idea di decollare sul versante ovest e poi girare subito intorno alla vetta e rientrare nella vallata di Vagli è stata cassata subito come “troppo ardimentosa e pericolosa”, quindi ci siamo adattati a decollare fronte pendio prima che il cielo si velasse troppo e le bolle davanti venissero sopraffatte dalla brezza da dietro. Risultato: planatona; bella e suggestiva, ma pur sempre planata.
Circa mezz’ora dopo che eravamo atterrati, il cielo si è aperto ed hanno cominciato a formarsi dei bei cumulotti sopra alle vette…

Dopo aver pranzato al ristorante a Vagli ed aver recuperato Mosè che si era perso nel bosco (e meno male che doveva guidare il popolo di là dal mar Rosso…) abbiamo cominciato a  rincasare, ma passando da Marlia ho visto in aria la vela di Maurizio e mi sono fermato ad aspettarlo in atterraggio.
In terra a piegare le vele c’erano altri Bovi ed anche Bracino, da cui ho appreso che la mia idea di decollo dal Sumbra è in realtà lo standard, a meno che non ci sia vento meteo da Nord-Est!

Vabbè, la prossima volta lo so ed aspetterò che maturino le condizioni senza farmi spaventare dalla brezza di mare “da dietro”; ormai stavolta è andata così, ma ci siamo divertiti lo stesso!